martedì 18 gennaio 2011

ATTENZIONE!!!!

GIORNO 23 GENNAIO ULTIMO GIORNO PER PRESENTARE RICORSO CONTRO I DATORI DI LAVORO CHE FRUTTANO

sabato 15 gennaio 2011

Essere recidivi

Cari/e blogreaders! Con molta ironia voglio postare la notizie che mi ha dato il mio avvocato in merito alla contreversia in atto col mio ex datore di lavoor che mi ha licenziata in maternità, e ricordo, neanche me lo ha comunicato! Ha detto che se accetta la proposta di cominciare da zero, facendo un contratto di categoria, e non precario, creerebbe un precedente, di conseguenza non può farlo.... altrimenti alla prossima che gli capita incinta le ricoscere tutti i diritti? Ma siamo impazziti?
Trarre le proprie conclusioni please!

A prosito di precariato e difesa inoltro un link utile: www.difesaprecari.it

mercoledì 22 dicembre 2010

Rimbocchiamoci le maniche

Leggendo tra i vari forum e ascoltando le altrui esperienze mi convinco sempre di più che bisogna rimboccarsi le maniche e buttarci sul WELFARE-FAI-DA-TE: una buona forma sarebbe il nido-famiglia, proviamo a fare un passo tutte insieme nelle zona in cui viviamo e vediamo che succede.
A brevissimo le riflessione e le nozioni pratiche sul da farsi :-)

venerdì 17 dicembre 2010

Cos'è la gestione separata?

Care amiche, la mia risposta è molto semplice: UN INCUBO. Già, è proprio così una cosa che dovrebbe essere semplice in realtà non lo è affatto.
La gestione separata è un conto che il lavoratore parasubordinato ha l'obbligo di aprire presso l'inps e versare i contributi; non so voi ma io non ho mai saputo nulla a riguardo fin quando non ho scoperto di aspettare Aurora e mi sono messa subito a smanettare. Il consulente del lavoro dell'azienda mi aveva detto inizialmente che era una cosa facoltativa, e poi che ero iscritta automaticamente :-///.
Vi risparmio le mie personali e rocambolesche avventure con l'inps e vado subito al sodo prelevando le info seguenti dal sito dell'inps:

CHE COS'È 
Un’indennità economica, sostitutiva della retribuzione, pagata dall’Inps alle lavoratrici per il periodo di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità (congedo di maternità).

A CHI SPETTA


tutte le lavoratrici iscritte alla gestione separata che versano il contributo anche per la maternità (0,72%), purché non iscritte contemporaneamente ad altra gestione pensionistica obbligatoria e non pensionate. L’indennità è pagata se la lavoratrice risulta in possesso di almeno tre mesi di contributi accreditati nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo di maternità.


COSA SPETTA


Un’indennità economica pari all’80% del reddito giornaliero (reddito annuale/365) prodotto nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo di maternità.
L’indennità è pagata per il periodo di congedo di maternità che comprende:
  • i 2 mesi precedenti la data presunta del parto (oppure il mese precedente in caso di flessibilità) ed il giorno del parto
  • i 3 mesi dopo il parto (oppure i 4 mesi dopo in caso di flessibilità)
  • se il parto avviene prima della data presunta, i giorni compresi tra la data effettiva e la data presunta si sommano ai 3 mesi dopo il parto 
  • se il parto avviene dopo la data presunta, sono pagati anche i giorni compresi tra la data presunta e la data effettiva
  • altri periodi di astensione obbligatoria anticipata o prorogata disposti dal Servizio ispettivo della Direzione provinciale del lavoro (DPL).

LA DOMANDA


Va presentata al/ai committente/i ed alla sede Inps di residenza (o domicilio), possibilmente prima della data di inizio del congedo obbligatorio ed in ogni caso non oltre il termine di 1 anno dalla fine del congedo di maternità.
Diversamente, il diritto all’indennità si perde.
Può essere utilizzato il modello 
Mod.Mat.Gest.Sep. SR29 disponibile nelle Sedi dell’Inps oppure sul sito internet www.inps.it – Modulistica online.
La domanda può essere spedita per posta (raccomandata con ricevuta di ritorno) o tramite un ente di patronato che offre assistenza gratuita, allegando copia del documento di identità.
 

DOCUMENTAZIONE

 
  • Certificato medico di gravidanza contenente la data presunta del parto rilasciato dal medico dell’ASL (Servizio Sanitario Nazionale). Il certificato va consegnato all’Inps in busta chiusa
  • Certificato di nascita del bambino o autocertificazione da presentare di regola entro 30 giorni dal parto
  • Copia del provvedimento di interdizione anticipata o prorogata dal lavoro rilasciato dal servizio ispettivo della direzione provinciale del lavoro. Non occorre consegnare tale copia se il provvedimento viene inviato all’Inps dal Servizio ispezione del lavoro 
  • Documentazione sanitaria relativa all’interruzione della gravidanza verificatasi dopo 180 giornidall’inizio della gestazione (prima dei 180 giorni spetta l’indennità di malattia)
  • Per la flessibilità: certificazioni mediche, rilasciate dal ginecologo del Servizio Sanitario Nazionale (o con esso convenzionato) e dal medico aziendale entro la fine del 7° mese di gravidanza, che attestano l’assenza di situazioni di rischio per la salute della gestante e del nascituro (da allegare in busta chiusa). In assenza del medico aziendale, il datore di lavoro deve dichiarare che non esiste in azienda obbligo di sorveglianza sanitaria.
CHI PAGA
L’indennità è pagata direttamente dall’Inps secondo la modalità scelta nel modello di domanda:
  • bonifico presso l’ufficio postale
  • accredito su conto corrente bancario o postale.
Una volta presentata la domanda, se Inps non paga entro 1 anno dalla fine del congedo, il diritto all’indennità si perde per prescrizione. Per evitare la perdita dell’indennità è necessario presentare all’Inps una richiesta scritta di pagamento prima dello scadere dell’anno di prescrizione; la richiesta può anche essere spedita per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno. Dalla data della richiesta, se nel frattempo il pagamento non è avvenuto, inizia a decorrere un altro anno di prescrizione. 

Questo è quanto, peccato che sono stata pagata dopo 10 mesi d'attesa, e la maternità facoltativa è prevista solo per 3 mesi successivi al 30% della retribuzione dell'anno precedente; dopo di che basta... ci si attacca al tram, e intanto scadono i contratti e da precario diventi disoccupato e non hai neanche diritto all'indennità di disoccupazione perchè non è prevista dalla legge per i lavori parasubordinati.

LA CAMBIAMO QUESTA LEGGE DEL CAVOLOOOOOO!!!


giovedì 16 dicembre 2010

Inchiesta Current

Cominciamo col vedere questi video

poi continuiamo con questo

vediamo quante siamo a condividere questa triste realtà

Io mamma precaria

Esattamente domani compirò 36 anni, e tanti miei coetanei purtroppo oggi  sono molto penalizzati, ma questo si sa, è retorico. Perchè penalizzati? Perchè sono laureata, specializzata e precaria da sempre, e tanti siamo in Italia, E non solo sono precaria ma sono anche una mamma che è stata licenziata perchè incinta; ovviamente con un contrato a progetto che maschera un contratto di lavoro subordinato con tanto di responsabilità e 8 ore di faticoso lavoro giornaliero alle spalle.
La cosa più schifosa è che non hanno avuto il coraggio di dirmi nulla, ho saputo che il "contrato era scaduto" dal consulente del lavoro quando ho portato un certificato medico; già il contratto è scaduto!!!!!! Ovviamente la legge non ti tutela, non tutela i figli e così, visto che "i contratti scadono" ora sono in mezzo ad una strada e mi sono rivolta ad un legale.
Ad oggi mia figlia ha quasi un anno, e sto cominciando a cercare un lavoro part-time per occuparmi della bambina ma le porte si chiudono costantemente perchè:
- c'è crisi :-/
- il part-time non è gradito dall'azienda :-//
- i figli preoccupano l'azienda perchè ti possono fare arrivare in ritardo e se si ammalano devi stare a casa
  a occuparti di loro e tralascaire i doveri aziendali :-///
Ma questo è solo un aspetto della faccenda, l'altro aspetto altrettanto triste è la mancanza di welfare, cos' niente asili, niente contributi, niente cultura della tutela della maternità e dei nostri figli che sono il futuro.
Così rimane solo una soluzione, almeno per il secondo aspetto: CREARE IL WELFARE FAI-DA-TE.
Il mio blog quindi vuole essere costruttivo in favore del WELFARE FAI-DA-TE, ecco perchè invito altre donne nelle mie stesse condizioni, a farsi avanti, a farsi sentire, se ci uniamo tutte e tante abbiamo qualche possibilità di farci ascoltare e dare un futuro migliore ai nostri figli.

Tiziana